Ketama, culla del miglior hashish del mondo

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Ketama, scopri il luogo di origine del miglior hashish del mondo
Ketama, scopri il luogo di origine del miglior hashish del mondo

 

Ai piedi della catena montuosa del Rif, in Marocco, esiste uno dei maggiori templi della produzione di hashish del mondo: Issaguem, meglio conosciuta come Ketama. Una cittadina di poco più di 1500 abitanti, dove risuona, il tamburellare dei setacci in mano ai berberi, incaricati di elaborare alcuni dei migliori “cioccolati” del mondo.

 

Riuscite a immaginare un posto dove le piante di marijuana crescono liberamente per decine di chilometri, senza che le autorità intervengano? Questo luogo esiste e si chiama Ketama, una città situata nella regione del Rif: la città di Ketama produce hashish dal XV secolo. Finora non c’è nulla di strano in tutto quello che stiamo dicendo, tuttavia, il motivo per cui oggi vogliamo dedicare un piccolo spazio nel nostro blog a questa località è perché qui si produce, come segnalano gli esperti in materia, uno dei migliori, se non il migliore, hashish al mondo, in termini di sapore e qualità.

 

Ma questa non è l’unica peculiarità di questo territorio, ce n’è anche un’altra che attira ancora di più l’attenzione: anche se la preparazione e il consumo di hashish è punibile in Marocco, in questa parte del paese le autorità chiudono entrambe gli occhi sulla produzione del cioccolato. Perché ? Ora ve ne parleremo. 😆

 

Se volete conoscere un’area del pianeta in ugual misura emozionante e pericolosa, vi invito a continuare a leggere questo articolo e a fornirci tutti i dati che pensate manchino, se ne sapete di più sull’argomento. Potete anche farci tutte le domande che ritenete necessarie, per completare il nostro articolo su questioni che possiamo non aver menzionato. Pronti ad iniziare un viaggio emozionante attraverso le terre dei migliori hashish del mondo? Iniziamo??

 

Ketama, scopri il luogo di origine del miglior hashish del mondo

 

 

La catena montuosa del Rif, dove è ubicata la città di Ketama, ora chiamata Issaguem per ordine del re Mohamed VI, era, una volta, un’area dedicata al turismo e allo sci alpino.

Tuttavia, l’attività di coltivazione e preparazione dell’hashish da parte della maggioranza della popolazione locale, ha sostituito il precedente tipo di attività che veniva svolta nella zona, trasformando questa parte del Marocco in un luogo in cui molte autorità straniere sconsigliano di andare e, se necessario, raccomandano di percorrere strade non secondarie, per evitare problemi, come riferito, ad esempio, dal governo spagnolo.

 

Catena montuosa del Rif, dove si trova la città di Ketama
Catena montuosa del Rif, dove si trova la città di Ketama

 

Si tratta infatti di una zona che, come denunciano le ONG attive in questo settore, è stata tradizionalmente dimenticata dalle autorità, nonostante gli sforzi compiuti negli ultimi anni. In queste terre aride, come riferiscono tutte le persone che le attraversano, sembra che il tempo si sia fermato, cosa che le rende anche un luogo magico.

 

Ketama e dintorni sono una zona del Marocco dove la maggioranza della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà, per lo più berberi, ma anche arabi e amazigh, e in cui i politici del paese stanno facendo tutto il possibile perchè il luogo smetta di avere l’attuale fama, per ritornare alla precedente realtà. Di conseguenza, sono le stesse autorità di polizia che chiudono un occhio sulle migliaia di ettari (circa 57.000 ettari) di coltivazione di marijuana dentro ed intorno alla città.

 

Queste colture sono i mezzi di sussistenza della stragrande maggioranza della popolazione, tanto che se fossero distrutte (come stanno facendo in altre zone del paese, allertate da autorità straniere da oltre 10 anni), la zona smetterebbe di godere della fragile pace sociale in cui vivono i suoi abitanti, per diventare un’area di conflitto a causa della scarsità di risorse del territorio.

 

A questo si deve aggiungere che nel 1956, come si legge in un articolo pubblicato dal giornale ABC, Mohamed V (il primo sultano a diventare re dopo aver decretato l’indipendenza del Marocco) emanò un decreto “favorevole” verso alcune popolazioni, e a cui i contadini di Ketama ancora aggrappati, perché sostengono che “né Hassan II né Mohamed VI l’hanno revocato”. Grazie a questo decreto, a Ketama e dintorni è “permesso” non solo di coltivare cannabis, qualcosa che è visibile ad occhio nudo a causa dell’ampia superficie di coltivazione che si può vedere, ma anche fare hashish. Alzi la mano chi non vorrebbe qualcosa di simile anche per la Spagna! Siamo sicuri che più di qualcuno già lo fa… non è vero? ?‍♂️

 

Perché se c’è una cosa molto chiara, almeno secondo l’ultimo studio condotto dall’ Osservatorio Spagnolo sulle Droghe, è che il nostro paese è uno dei più grandi consumatori di cannabis in Europa (il 30% della popolazione tra i 15 e i 64 anni) e che, inoltre, la Spagna è il primo valico di frontiera per l’introduzione dell’hashish in Europa, questo nonostante il fatto che le partite migliori raggiungano solo alcuni dei famosi coffeeshop di Amsterdam (ovviamente, seguendo altre vie).

 

Questa elevata domanda di cannabis, aiuta anche il vicino Marocco a continuare a coltivare questa grande quantità di cannabis, in una terra che favorisce la crescita di alcune delle migliori varietà di marijuana finora conosciute. Infatti, secondo fonti citate in un documentario prodotto da Canal Sur (“La Rotta dell’Hashish”), queste sostengono che la domanda è talmente elevata che, nonostante la grande quantità di cannabis coltivata in Marocco, non possa essere fornita a tutti, motivo per cui la marijuana viene importata anche da altri paesi meno conosciuti per tali scopi (dai paesi dell’est o delle Americhe, tra gli altri).

 

Documentario “La Rotta dell’Hashish”.

 

Ketama, o Issaguem che dir si voglia, gode del fatto di essere un’enclave privilegiata. La città è un crocevia tra alcune delle principali città del Marocco: è a 167 chilometri da Tetuan, 160 da Fez, 79 da Taunate e 107 da Chauen, cosa che rende il suo tradizionale mercato del mercoledì, noto come Telata Ketama, un luogo di grande attrazione turistica per gli amanti della cannabis e dell’hashish come solo li puoi trovare, oltre che in alcuni dei migliori coffee shop di Amsterdam e alcuni altri posti al mondo, luoghi dove si può gustare l’hashish prodotto a Ketama e che, come abbiamo già detto, molti considerano come il migliore al mondo.

 

La rotta dell’hashish: da Bab Taza a Ketama

 

Conosciuta anche come la rotta di Al Hoseyma, si estende da Bab Taza, nel nord del paese, fino a Ketama. È un percorso che attira soprattutto gli amanti della cannabis, ma anche coloro che vogliano conoscere la parte più rurale e ancestrale del Marocco.

 

Si tratta di un percorso che attraversa principalmente terreni agricoli, poco frequentati dai turisti abituali e con una grande presenza della polizia, grazie, come sapete, alle vaste aree dedicate alla coltivazione della cannabis, soprattutto nella zona di Ketama o Issaguem. Naturalmente, se siete alla ricerca di una varietà di alberghi e ristoranti dove si può soggiornare o gustare la cucina locale, questo non è certamente il percorso adeguato (sono infatti molto rari), per quanto invece ne valga la pena in caso siate un amante della cannabis, soprattutto se si riesce a sentire il piacevole suono dei tamburi di Ketama, di cui vi parlerò più tardi.

 

Si tratta di un tipo di percorso che di solito non è raccomandato in pieno inverno, dato che di solito c’è molta nebbia e parecchio ghiaccio sulla strada. Quindi, se volete vedere come raccolgono la cannabis, dovrete venire qui tra settembre e ottobre, che è la stagione in cui si svolge questo processo.

 

Raccolta di cannabis, da settembre a ottobre
Raccolta di cannabis, da settembre a ottobre

 

E ora che conosciamo alcuni aspetti da considerare prima di decidere di fare questo percorso, concentriamoci sulle sue principali fermate:

 

-Bab Taza, è uno dei principali ingressi al famoso Parco Naturale di Talasemtane e la prima tappa del percorso. Si tratta di un villaggio situato su una collina, a cui si accede attraverso una bellissima foresta verdeggiante. Da essa, partono diversi percorsi montani attraverso i quali si possono raggiungere i villaggi di Khizana e Fifi.

 

-Khizana y Fifi, la seconda tappa di questa antica via dell’hashish. Si tratta di tipici villaggi rurali marocchini dove non mancano ciliegi, fichi o mele cotogne, ingredienti che fanno parte della gastronomia della zona. E’ anche un’area dove si possono trovare funghi selvatici e, parlando di infrastrutture, vale la pena menzionare i mulini tradizionali.

 

Un altro luogo da non perdere è Beni Darkoul, il centro nevralgico della zona, dove si trovano numerose fabbriche di olio d’oliva.

 

-Chefara, è il punto successivo lungo questo percorso dell’hashish, che si caratterizza per la sua ex moschea. Da qui, il percorso prosegue attraverso Amtrass, luogo ideale per gli amanti della fotografia, per la bellezza del suo paesaggio circondato da grandi pietre. Senza dubbio, questo è uno di quei luoghi che rende il Marocco unico nel suo genere.

 

Sulle pendici del monte Jebel Tisirene, sorge la città di Bab Berret, un importante souk locale con un gran numero di officine di automobili. Verso sud, attraversando la regione di Beni Zerual, troviamo la valle dell’Ouerrha.

 

-Ketama, ultimo e più importante punto del percorso. Un luogo maestoso e semplice, che colpisce per la quantità di chilometri dedicati alla coltivazione della marijuana, dando la sensazione di vedere una piccola foresta frondosa che parte dalla cima delle sue montagne.

 

 
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Infografica sul percorso di Al Hoceima

 

Infografia sobre La Ruta de la Alhucemas
Infografia sobre La Ruta de la Alhucemas

 

Caratteristiche della marijuana di Ketama

 

Sì, sì. Lo so: la storia è interessante, la rotta è ancora più interessante, ma ciò che conta veramente è la marijuana che viene coltivata e coltivata in questa terra, quella coltivata dalle mani esperte dei berberi, che produce come risultato il miglior hashish del mondo.

 

La varietà dominante per la marijuana di Ketama è indica
La varietà dominante per la marijuana di Ketama è indica

Quindi non vi farò aspettare più a lungo: parliamo delle caratteristiche della marijuana che cresce a Ketama. La prima cosa da tenere a mente, è che questa terra è fredda e brulla, quindi il tipo di marijuana che cresce qui, deve essere di una tipologia che può essere raccolta presto, senza perdere la tradizionale qualità che da essa ci si aspetta.

 

Pertanto la varietà dominante è indica, di piccole dimensioni, compatta e resinosa, cioè con cime dense e ricoperte di tricomi. La raccolta viene effettuata durante i mesi di settembre e ottobre, un po’ prima di quanto si dovrebbe, quindi i livelli di THC non sono alti come potrebbero essere, ma ciò è anche dovuto alla mancanza di spazio, a causa della grande quantità di semi che vengono piantati..

 

L’odore che queste piante sprigionano, ricorda l’incenso e, in molte delle sue varietà, i sapori sono piuttosto fruttati, quindi fumarla risulta molto piacevole. Alcune di queste varietà includono la Blueberry, ma anche altre che si possono trovare da Semi-Cannabis come quella che dà il nome alla sua origine, Ketama, ideale per preparare, se lo si desidera, hashish casalingo in stile marocchino, dal potente effetto medicinale o il Blue Hash, tra gli altri, caratterizzato dal suo sapore fruttato e penetrante e dal potente effetto psicoattivo.

 

Oltre al fatto che il genotipo principale è indico, il fenotipo maggioritario è generalmente afgano, anche se, diciamo, la varietà è molto ampia. I sapori, in generale, tendono ad essere dolci, in quanto sono i più richiesti quando si tratta di fare il miglior hashish.

 

Un fatto curioso da menzionare al riguardo. Sapevate che Ketama è la zona in cui viene prodotto il 95% dell’hashish totale prodotto in Marocco? C’ è un motivo per cui questa zona è così protetta dalle autorità…. non credi anche tu?

 

I tamburi di Ketama o come l’hashish viene fatto ad Issaguem

 

L'hashish ha quel bel colore marrone che conosciamo, è compatto e facile da rompere.
L’hashish ha quel bel colore marrone che conosciamo, è compatto e facile da rompere.

 

Se conoscete il famoso hashish di Ketama, sapete quello di cui parlando quando cito i tamburi di Ketama, ma non tutti li associano alla preparazione dell’hashish. Una preparazione per la quale è necessario un sistema rudimentale, ma molto efficace, che è stato tramandato di generazione in generazione, insieme ovviamente ad una grande quantità di cannabis! Pensi che stia esagerando? Solo per fare un chilo di hashish, sono necessari 100 kg. di marijuana. Incredibile, vero?

 

E ora stai dicendo:”Va bene, ma che cosa ha a che fare l’hashish con i tamburi”? Molto semplice: in realtà, non stiamo parlando di tamburi veri e propri, ma del suono che i setacci, cioè i cubi in cui si produce la cannabis, creano quando i loro proprietari setacciano le piante di cannabis. Vi spiego meglio.

 

I berberi, i principali produttori di questa zona, e pertanto del miglior hashish del mondo, utilizzano bacinelle in plastica (le stesse che noi possiamo usare per lavare il bucato sporco), che vengono ricoperte con una maglia (un panno di nylon che si stende completamente per questa specifica funzione), su cui verranno poste le foglie di cannabis che sono state lasciate ad asciugare al sole fino a novembre, quando già fa freddo e la resina della pianta si stacca meglio. Una volta collocata l’erba, l’ultimo passo è quello di coprirla, in modo che non sfugga nessuna particella di preziosa polvere gialla, quando queste mani esperte la setacciano tramite un metodo completamente naturale: dei bastoni di legno.

 

E’ proprio il martellamento di questi bastoni contro i setacci, che fa sì che il suono che emettono sia simile a quello di un tamburo. Con così tante famiglie che ripetono questa operazione allo stesso tempo, il suono da queste case, si sente a chilometri di distanza. Tutta la famiglia partecipa a questo processo, che è essenziale e serve a far sì che questa tradizione, oggi diventata un mestiere, continui ancora oggi

 

Il battito di questi bastoni contro i rispettivi setacci rende il suono emesso simile a quello di un tamburo
Il battito di questi bastoni contro i rispettivi setacci rende il suono emesso simile a quello di un tamburo

 

Una volta estratta questa polvere, ci sono due modi, secondo la tradizione ketamaniana, di confezionare questo hashish: impastarlo a caldo, che si traduce in quel colore marrone che conosciamo o a freddo, cosa che lo rende più compatto e facile da rompere e quindi poco pratico per l’esportazione, quest’ultimo solitamente resta dentro i confini del Marocco.

 

Infografica sulla marijuana del Ketama

 

Infografica sulla marijuana del Ketama
Infografia sobre La Marihuana de Ketama

 

Ketama, cinema, documentari e altro ancora

 

Nonostante l’ostilità di questa terra, la sua fama data dalla cannabis, ha dato origine a diversi documentari su di essa, per esempio quello che abbiamo prima citato, realizzato da Canal Sur, o il famoso e pluripremiato “El Niño”, in cui si può vedere – in un momento del film – come è fatta questa terra, si possono ascoltare i famosi tamburi di Ketama e si può vedere come viene realizzato l’hashish più famoso del mondo.

 

Estratto dal film “El Niño”

 

Lontano dal cinema, esiste anche il famoso gruppo musicale Ketama, che deve il suo nome proprio a questa zona del Marocco. Conoscete altri libri, canzoni o film che ne parlano? Ci piacerebbe che tu li condividessi con noi.

 

Conclusion

 

Senza dubbio, viaggiare per andare a Ketama può essere un’esperienza incredibile, non solo perché si può consumare il miglior hashish del mondo, ma anche perché si può vedere come viene fatto, dato che questa tecnica e il suono dei suoi tamburi davvero valgono la pena; sì, però sempre meglio andare con una guida locale, fidarsi è bene, non fidarsi è meglio… che non si sa mai.

 

E tu, hai mai visitato questa zona del Marocco? Come hai fatto? Hai potuto vivere anche tu questa esperienza? Vuoi farlo? Parla con noi e dicci se ti è piaciuto l’articolo, se si, mi aiuti a condividerlo in rete?‍♂️

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Alan Martínez Benito
Alan Martínez Benito
CEO di Pev Grow, coltivatore esperto con più di 20 anni di esperienza. Continua a battersi senza sosta per la regolamentazione del settore della cannabis, particolarmente in campo medico.
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